
Comunicazione ai fini della definizione della TARI
Cosa stabilisce la nuova circolare MiTe? In merito alla variazione alla circolare del Ministero della Transizione ecologica (MiTe) n. 37259 del 12 aprile 2021 ha chiarito che i rifiuti urbani prodotti dalle superfici adibite a
- mense (superfici identificate con categoria 23 nelle fatture del gestore – DPR 158/99)
- uffici (superfici identificate con categoria 11 nelle fatture del gestore – DPR 158/99)
- altre superfici con destinazione d’uso simile a quelle identificate in allegato L-quinquies sotto riportato
possono essere conferiti per il recupero al di fuori del servizio pubblico ad un soggetto privato (art. 198, comma 2-bis del d.lgs. 152/2006), purché sia inviato al gestore entro il 31 maggio (art. 30, comma 5, del d.l. n. 41/2021),
- comunicazione della scelta di non avvalersi del servizio pubblico;
- attestazione di avvio a recupero rilasciata dal soggetto che lo effettua.
L’esenzione si applica dall’anno successivo a quello della comunicazione. La scelta di conferire al recupero ha una durata di cinque anni (articolo 238, comma 10, del d.lgs.152/2006). Di seguito con IngegnoSi vedremo il nuovo allegato L-quater.
Come vengono definiti i rifiuti dalla circolare MiTe? Nuovo allegato L-quater
Saranno “urbani”, dal 1° gennaio 2021:
1. i rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta differenziata, ivi compresi: carta e cartone, vetro, metalli, plastica, rifiuti organici, legno, tessili, imballaggi, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti ingombranti, ivi compresi materassi e mobili;
2. i rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da altre fonti che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici indicati nell’allegato L-quater (sotto riportato) prodotti dalle attività riportate nell’allegato L-quinquies (vedi in fondo all’articolo);
3. i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade e dallo svuotamento dei cestini portarifiuti;
4. i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
5. i rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d’erba e potature di alberi, nonché i rifiuti risultanti dalla pulizia dei mercati;
6. i rifiuti provenienti da aree cimiteriali, esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui ai punti 3, 4 e 5.

Allegato L -quater
Elenco dei rifiuti di cui all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter), punto 2)
- RIFIUTI ORGANICI Rifiuti biodegradabili di cucine e mense – 200108
- Rifiuti biodegradabili – 200201
- Rifiuti dei mercati – 200302
- CARTA E CARTONE Imballaggi in carta e cartone – 150101
- Carta e cartone – 200101
- PLASTICA Imballaggi in plastica – 150102
- Plastica – 200139
- LEGNO Imballaggi in legno – 150103
- Legno, diverso da quello di cui alla voce 200137* – 200138
- METALLO Imballaggi metallici – 150104
- Metallo – 200140
- IMBALLAGGI COMPOSITI Imballaggi materiali compositi – 150105
- MULTIMATERIALE Imballaggi in materiali misti – 150106
- VETRO Imballaggi in vetro – 150107
- Vetro – 200102
- TESSILE Imballaggi in materia tessile – 150109
- Abbigliamento – 200110
- Prodotti tessili – 200111
- TONER Toner per stampa esauriti diversi da quelli di cui alla voce 080317* – 080318
- INGOMBRANTI Rifiuti ingombranti – 200307
- VERNICI, INCHIOSTRI, ADESIVI E RESINE Vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 200127 – 200128
- DETERGENTI Detergenti diversi da quelli di cui alla voce 200129* – 200130
- ALTRI RIFIUTI Altri rifiuti non biodegradabili – 200203
- RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI Rifiuti urbani indifferenziati – 200301
Ai fini della nuova circolare MiTe n. 37259 queste sono le categorie che devono fare la comunicazione.
Alegato L -quinquies
Sempre secondo la circolare MiTe, qui di seguito è riportato l’elenco delle attività che producono rifiuti di cui all’articolo 183, comma 1, lettera b-ter), punto 2)
1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto
2. Cinematografi e teatri
3. Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta.
4. Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi
5. Stabilimenti balneari
6. Esposizioni, autosaloni
7. Alberghi con ristorante
8. Alberghi senza ristorante
9. Case di cura e riposo
10. Ospedali
11. Uffici, agenzie, studi professionali
12. Banche ed istituti di credito
13. Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta, e altri beni durevoli.
14. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze
15. Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato
16. Banchi di mercato beni durevoli
17. Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista
18. Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista
19. Carrozzeria, autofficina, elettrauto
20. Attività artigianali di produzione beni specifici
21. Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub
22. Mense, birrerie, hamburgerie
23. Bar, caffè, pasticceria
24. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari
25. Plurilicenze alimentari e/o miste
26. Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio
27. Ipermercati
28. Banchi di mercato generi alimentari
29. Discoteche, night club. Rimangono escluse le attività agricole e connesse di cui all’articolo 2135 del codice civile
In base alla nuova circolare MiTe, le attività non elencate, ma ad esse simili per loro natura e per tipologia di rifiuti prodotti, si considerano comprese nel punto a cui sono analoghe.
[Fonte: Sicuringegneria]