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GDPR

Violazioni del GDPR: Le modalità di applicazione delle sanzioni secondo il garante svedese in merito all'uso di tecnologie.

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violazioni del gdpr

Nell’affrontare il complesso panorama normativo legato alla protezione dei dati personali, emergono domande cruciali che richiedono una riflessione più attenta. In questo contenuto vedremo la decisione del Garante Svedese sulle violazioni del GDPR di una scuola.

Come valutare la conformità di un’organizzazione alle disposizioni del GDPR, soprattutto quando si tratta di tecnologie innovative come il riconoscimento facciale? Cosa significa effettuare un’analisi di protezione fin dalla progettazione, come richiesto dall’articolo 25, e una valutazione di impatto, secondo l’articolo 35? E quanto incide la diversità nelle decisioni delle autorità garanti dei vari paesi sull’adozione di tecnologie avanzate da parte delle aziende?

Benvenuti su IngegnoSi e in questo nuovo contenuto che farà luce su un aspetto spesso sottovalutato che è il trattamento dei dati personali.

Violazioni del GDPR: Il caso di una Scuola Svedese

L’autorità garante svedese ha applicato per la prima volta una sanzione, per violazioni del GDPR, a una scuola secondaria. La sanzione, dell’ordine di 16.000£, è significativa e può certamente indurre altre organizzazioni a meditare un po’ più a lungo, prima di attivare sistemi di trattamento di dati personali.
Nella fattispecie, la scuola aveva utilizzato una tecnologia di riconoscimento facciale, per un test limitato nel tempo, per identificare gli studenti che si presentavano in classe. La scuola ha tracciato 22 studenti per qualche settimana. L’autorità garante svedese ha ritenuto che questo tipo di trattamento violasse le regole del GDPR.

L’ammontare della sanzione per violazioni del GDPR è stata stabilita dal fatto che la violazione è stata effettuata per un limitato periodo di tempo e sulla base del fatto che non vi era alcun intento doloso nell’attivare questo trattamento. Tanto per cominciare, l’autorità garante ha ribadito che i dati biometrici sono dati particolari e che non era sufficiente che i genitori degli studenti avessero dato l’approvazione all’utilizzo di questi dati. I difensori della scuola hanno fatto presente che si trattava di un trattamento sperimentale, mirato a valutare esattamente i limiti dell’utilizzo di dati biometrici e quindi non avrebbe dovuto essere applicata una sanzione.

Altri consulenti hanno invece ritenuto che vi fosse stato una violazione. In particolare, l’autorità garante ha rilevato che la scuola non aveva condotto una analisi di protezione fin dalla progettazione, in conformità all’articolo 25, e una valutazione di impatto, in conformità all’articolo 35.
L’autorità garante svedese ha inoltre sostenuto che l’applicazione di questa sanzione non vuole essere un impedimento all’utilizzo di avanzate tecnologie digitali, bensì un monito ad applicare queste avanzate tecnologie in un modo rispettoso delle disposizioni del regolamento generale europeo.

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Cosa solleva l’approccio adottato dal garante svedese?

La decisione dell’autorità garante per le recenti violazioni del GDPR solleva importanti interrogativi. In particolare, la sanzione inflitta dal garante svedese a una scuola per l’uso del riconoscimento facciale evidenzia la necessità di analizzare più attentamente la questione del trattamento dei dati, analisi che include come progettare la tutela e la protezione dei dati personali fino alla valutazione dell’impatto di ogni azione sull’uso dei dati. Tuttavia, sorge la domanda: quanto è diffuso il rispetto di tali disposizioni tra le organizzazioni?

L’affermazione dell’autorità garante svedese, secondo cui la sanzione mira a promuovere un uso responsabile delle tecnologie digitali, solleva ulteriori considerazioni. L’opzione di soluzioni meno invasive, come una tessera di prossimità, è stata avanzata, ma la validità di tali alternative suscita perplessità. Ad esempio, la possibilità di prestare una tessera di prossimità a un amico apre un dibattito sulla sicurezza di tali metodologie.

Un trattamento differenziato dei paesi per le violazioni del GDPR.

Le applicazioni di tali sanzioni risultano differenziate nei diversi paesi e tale diversità nei comportamenti delle autorità garanti a livello internazionale solleva interrogativi circa la scelta del luogo dove fissare la sede delle aziende.

Di fronte a sanzioni che variano dai pochi euro alle cifre astronomiche, si pone la domanda se questa diversità possa influenzare le decisioni delle imprese sulla loro posizione geografica. Un confronto con la sanzione di 50 milioni di euro applicata da un’autorità garante francese a Google rispetto a sanzioni meno onerose in altri paesi stimola la riflessione su come questa diversità possa plasmare le strategie aziendali nell’era della protezione dei dati personali.

Considerazioni finali

La decisione dell’autorità garante svedese di sanzionare la scuola costituisce un passo importante nel garantire la tutela della privacy degli individui, in particolare quando si tratta di dati biometrici. La sottolineatura del carattere delicato di tali informazioni e l’importanza di condurre analisi di protezione fin dalla progettazione e valutazioni di impatto, conforme agli articoli 25 e 35 del GDPR, riflette un approccio responsabile da parte dell’autorità garante.

L’ammenda comminata è stata calibrata in modo proporzionato, considerando la natura sperimentale dell’utilizzo della tecnologia e l’assenza di intenti dolosi da parte della scuola. Questa decisione dimostra una volontà da parte dell’autorità garante di bilanciare la necessità di incoraggiare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti individuali.

L’autorità garante svedese, nel pronunciarsi a favore della sanzione in merito alle violazioni del GDPR, ha chiarito che non intende ostacolare l’adozione di avanzate tecnologie digitali, ma piuttosto promuovere un utilizzo rispettoso delle disposizioni del regolamento generale europeo. Questo approccio proattivo sottolinea l’importanza di un dialogo costante tra le istituzioni educative e le autorità di regolamentazione per garantire che le nuove tecnologie siano implementate nel rispetto delle leggi sulla privacy, promuovendo una società digitale etica e responsabile.

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